Il viaggio della vita: superare gli ostacoli con il sostegno della comunità

"Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga, fertile in avventure e in esperienze (…), che da vecchio tu possa mettere piede sull'isola, ricco di tesori accumulati per strada...." .

La poesia di Costantino Kavafis rende perfettamente l'idea del viaggio che ognuno di noi si trova ad intraprendere vivendo. Un vivere fatto di momenti felici e appaganti, di gioia piena, di scoperte illuminanti, di condivisione, di progetti da realizzare. Purtroppo non sempre la vita ha un andamento così lineare e positivo, spesso ci si imbatte in pietre d'inciampo particolari che obbligano a fermarsi, a riflettere, a cercare nuove soluzioni e scappatoie per uscire da un labirinto che potrebbe lasciare in stato confusionale. C’è chi riesce a trovare un varco e proseguire il suo viaggio, e chi non riesce a uscire dal buio e a governare quella quota di angoscia di cui è preda, mentre sente che sta vacillando e cadendo, come un birillo sbattuto giù rovinosamente, in mezzo a quelli che, invece, restano lì diritti e immobili.

E allora diventa essenziale poter contare su una rete di salvataggio che aiuti in quella caduta. Perché solo “l’altro” può trattenere “al di qua” di una immaginaria linea di normalità.

 Ma chi è “l’altro”? L'altro è un SERVIZIO di Salute Mentale che non sia ridotto all'osso e che sappia mettere in campo buone modalità per progetti di cura rispondenti ai veri bisogni della persona; l'altro è una SCUOLA che sappia incrementare competenze sociali ed emotive; l’ altro è una FAMIGLIA che impari ad essere resiliente; l'altro è un POTERE POLITICO che sappia essere lungimirante nell’assicurare integrazione e benessere, anziché minacciare la revisione della legge Basaglia dopo i recenti episodi di Pisa e della nostra città; l'altro è OLTRE LA SIEPE, la nostra associazione che opera nel territorio mantovano dal 1996, e che ha come obiettivo la lotta allo stigma e l’aiuto a trattenere “al di qua” chiunque si perda per un trauma, per un lutto, per una delusione, per un amore che finisce, per una perdita di potere economico, o semplicemente per una vita che si è rivelata priva di emozioni e di affetti certi.

È proprio qui che serve una presa in carico globale, che coinvolga anche e soprattutto la COMUNITÀ che, invece di asserragliarsi in un fortino in compagnia delle proprie paure per tutto ciò che esce dagli schemi noti (migranti, matti, disabili …), si apra ad un mondo che evolve nella complessità e nella diversità.

L’”altro” quindi è anche e soprattutto la comunità, chiamata ad essere accogliente, perché il benessere mentale di cui ognuno gode oggi non è garantito per sempre, il filo che tiene in sintonia con gli altri si può spezzare all’improvviso senza alcuna avvisaglia. Tanti, troppi fatti di cronaca lo dimostrano: violenze contro donne, bambini, contro i più fragili, episodi ormai sempre più frequenti. La salvaguardia della salute mentale coinvolge tutti e va assicurata da interventi mirati, politici e sociali rivolti a tutti i cittadini.

Dovrebbe abitarci la consapevolezza che ognuno è decisivo nel futuro dell’altro, perché siamo tutti sulla stessa barca in balia delle onde.  

Solo così il nostro viaggio verso Itaca avrà avuto un senso. Insieme si può.

 

Maria Alessandra Varini - Presidente di Oltre la Siepe


- Lettera pubblicata sulla Gazzetta di Mantova l'8 maggio 2023 -