Dialogo aperto - Costruire benessere mentale di comunità attraverso le pratiche dialogiche

66da4562-4db8-4218-80f4-e5cf122e6131jpgMartedì 9 maggio il dott. Raffaele Barone, venuto espressamente dalla Sicilia, ha tenuto un convegno presso la Comunità Corte Maddalena della Cooperativa Sociale Ippogrifo. Si è trattato di una vera e propria giornata di studio fortemente voluta dal Direttore della struttura di Psichiatria Mantova 1, dott.ssa Debora Bussolotti, che sta indicando una nuova via al servizio psichiatrico mantovano.

Il titolo del convegno era “Dialogo Aperto – Costruire benessere mentale di comunità attraverso le pratiche dialogiche”. La platea era numerosa, formata da tanti operatori del Servizio Psichiatrico, dall’Assessore al welfare del Comune di Mantova Andrea Caprini, da rappresentanti delle cooperative sociali, da volontari della nostra associazione Oltre la Siepe, da familiari di persone con disagio psichico.

Il dott. Barone, direttore del Dipartimento di Salute Mentale di Caltagirone, sperimenta da anni le possibilità del dialogo nella risoluzione di tanti problemi psichici, arrivando in questo modo a ridurre drasticamente i ricoveri ospedalieri e ad eliminare quasi totalmente i TSO. Questo metodo innovativo è nato in Finlandia e consiste nell’affrontare la patologia psichiatrica all’esordio, a domicilio, nell’ambiente in cui ha avuto origine, avvalendosi della conoscenza della rete familiare e sociale che diventa “risorsa”, senza sradicare il soggetto dal proprio ambiente. Quindi la famiglia, ma anche gli amici, i vicini di casa, i compagni di scuola costituiscono “cura” per la persona che ha rivelato fragilità. Nello stesso momento, quella rete sociale, affiancando la persona fragile, affronta a sua volta un percorso di cura, o meglio, di ricerca di benessere.

In quanto alle patologie già in carico al servizio e in altre fasi che non siano l’esordio, il metodo dialogico è sempre valido e si esplicita attraverso i gruppi multi-familiari.

Alcuni volontari della nostra associazione partecipano presso la CRA (Comunità Riabilitativa ad Alta Assistenza) ai gruppi di incontro tra pazienti e operatori, guidati dal dott. Alberto Romitti. Si tratta di una terapia di gruppo basata sulla circolarità delle emozioni, sulla comunicazione e la discussione aperta sulla terapia e sugli eventi all’interno della comunità e, insieme, alla riconferma della fiducia verso gli operatori. Questa cura del gruppo rafforza i legami, aumenta la fiducia, l’amicizia e la collaborazione tra i pazienti.

Inoltre, con cadenza mensile, da alcuni mesi hanno luogo dei veri e proprio gruppi di psicanalisi multifamiliare dove pazienti, familiari e operatori diventano tutti protagonisti e sullo stesso piano, spogliandosi del proprio ruolo, come ha sottolineato il dott. Romitti. Parlare della propria storia, delle preoccupazioni per il figlio o il fratello, del proprio disagio esistenziale, sentire che questo valore esperienziale viene riconosciuto, rappresenta una fonte preziosa di crescita personale: è proprio la ricchezza del gruppo che alimenta il confronto e il dialogo.

Il pomeriggio della giornata di studio è stato dedicato a gruppi di lavoro in cui si è discusso di queste nuove opportunità. Tanto entusiasmo da parte di tutti per questa metodologia innovativa di interazione con il territorio e di valorizzazione delle relazioni umane, che parte sempre dalla “scintilla dialogica”, come ascolto libero da pregiudizi, e quindi apertura e accoglienza dell’altro, disponibilità a dialogare su un piano di parità, per aiutare sia la persona fragile a sentirsi realizzata, sia gli operatori nel loro difficile lavoro quotidiano.

 

Oltre la Siepe 

- Lettera pubblicata sulla Gazzetta di Mantova il 20 maggio 2023 -